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Siena - Saturnia
Tappa #3

Arezzo - Siena
Tappa #2

Savignano - Arezzo
Tappa #1

Quello che è successo oggi ha dello straordinario. Mai avrei creduto di poter completare una Ultrafondo in vita mia, eppure eccoci qua. UF Alpenbrevet Platinum: se l'Ötzaler era pura fullia questa è fantascienza. 
Partenza ore 6:00 in assetto notte. Le prime rampe del Sustenpass al buio e nella totale pace, mi danno un senso di tranquillità misto angoscia, che però viene presto a mancare quando le prime luci illuminano le cime imponenti delle Alpi di fronte a me. L'alba sul Susten è qualcosa di indescrivibile. Dopo i 18km duri di salita, mi aspetta una rapida discesa con fortissimo vento laterale fino a Interkirken da cui cominciano i 26km infiniti del Grimselpass. Prima parte più facile, seconda parte decisamente più provante, anche perché fatta senza mai fermarmi. La vista sull'ospizio circondato dai 3 laghi ripaga ogni sforzo. Giunto in cima calo subito per Ulrichen dove mi aspetta il primo ristoro di giornata, e che ristoro!! Cioccolata di ogni tipo, formaggi, salami, barrette, frutta. Per una volta drvo ammettere che gli Svizzeri ci hanno sapito fare :) 
Dopo una breve pausa ristoratrice risalgo in sella diretto alla terza e più dura salita di giornata: il Nüfenen. Ho semlre avuto un rapporto di amore e odio con il Nüfenenpass, oggi si conferma questa cosa. Anzi forse oggi l'ho odiato un pò più del solito. Non per la salita in sé di cui già conoscevo bene la difficoltà, bensì per il tempo avverso trovato allo scollinamento, con pioggia e nebbia invernale, che mi infierisce un colpo importante alle gambe. Giunto ad Airolo necessito dinque di un'altra breve pausa per riscaldarmi e riprendere forza. Qui partiva la seconda e ultima parte di gara, decisamente meno dura sulla carta della prima e che quindi probabilmente ho sottovalutato. Primo step, farsi trainare nei 60 km di leggera discesa fino a Biasca. Missione compiuta, grazie al lavoro assurdo del Team olandese Qubo, che ha veramente raso al suolo la valle del Ticino imprimendo un ritmo assurdo. Ringrazio e comincio la mia quarta salita di giornata: i 40 km del Passo del Lucomagno. Salita divisa in 20km di falsopiano e 22km di attuale salita fino alla vetta, con a metà un ottimo ristoro. E qui cominciano i primi guai. Dopo aver lasciato il ristoro mi sento molto in forze e quindi comincio a imprimere un buon ritmo e a recuperare sempre più ciclisti davanti a me. E fin qui, non vedo errori. Il grande errore arriva però quando nella parte di spiano, invece di recuperare, bere e mangiare un pò, continuo a spingere come se mi stessi giocando il podio. E qui succede il patatrak. Gambe che ai -6 cominciano a diventare sempre più vuote, testa che comincia ad abbandonarmi. I cilcisti che avevo passato a inizio salita, eccoli risuperarmi uno a uno, down mentale. Do tutto per arrivare in cima ma quando ormai sono sicuro di esserci ecco che vedo gli ultimi 2km a di salita che non avevo preventivato e chi mi mandano in down definitivo. Sonk constretto a fermarmi e riposare un attimo, per poi ripartire. Brutto segno con ancora 1 salita davanti. Discesa veloce per Disentis dove mi attende un preziosissimo ristoro. Qui riorganizzo le idee, massaggio i muscoli, bevo e mangio. Mi metto in sella per l'Oberalpass alle 18:00 in linea con il mio piano di essere al traguardo per le 19:30. E fino ai -3km dalla vetta in linea lo sono stato. Però anche qui il down mentale e fisico è arrivato, prima facendomi rallentare e poi facendomi fermare del tutto per ben due volte a meno di 1 km dalla vetta, pensate quanto potevo essere fuso! Giunto in cima, non mi fermo manco a vedere il passo, da quanto sono esausto e scendo per Andermatt, dove mi aspetta il traguardo che sognavo da tanti anni. Un traguardo sofferto, ma veramente meritato per tutto quello che ho dato. 
Nel complesso, l'Alpenbrevet Platinum è una gara assurda, tanto bella quanto brutale. Un sogno e un incubo in contemporanea. Pensavo di aver toccato l'apice (o il fondo, dipende dai punti di vista) con l'Ötzaler, ma questa, questa ragazzi è ssmplicemente di un altro livello. E devo ammettere che i paesaggi svizzeri sono imbattibili. Cosa non mi è piaciuto però è l'organizzazione: strade aperte al traffico da subito, in ogni senso di marcia, che di conseguenza ti costringono a fare le discese tra mille macchine. Semafori, attraversamenti treni, attraversamenti mucche che mi avranno fatto perdere almeno mezz'ora. Scarse indicazioni e poco personale sulle strade, assenza di tifo. Ecco, in tutto questo l'Ötzaler e le altre GF che ho fatto stanno decisamente sopra. Però bisogna dare credito al fatto che l'Alpenbrevet si vive piu come una sfida personale, piuttosto che una gara. I ciclisti sono sempre pronti a fare due chiacchere e non guardano al tempo, e forse la poca organizzazione contriuisce a tutto ciò.

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Diego Zamagni

UF ALPENBREVET PLATINUM 5️⃣🔥

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